sabato 25 febbraio 2017

Sistema di allenamento simpatico: dal Vangelo secondo Simpa

Per cominciare devo chiedere umilmente scusa a Edoardo, Coach Mary, tutta la gang di QF e alla mia ragazza Carla ed al triathlon tutto, per i porchi e le insolenze che vi ho ingiustamente lanciato ieri sera (e ve ne ho tirate tante).

Ora vi racconto il perchè:
dopo lavoro mi preparo per andare a correre, mangio una banana per darmi una botta di vita e via. Non dovevo fare molto, la scheda che il buon Edo mi ha dato prevedeva 3km riscaldamento più 5x 1000 a 5.08, fattibilissimi penso io ed una buona prova per vedere il tasso di miglioramento. Parto imposto il mio allenamento fatto al pc e trasferito al mio garmin. Fin da subito non mi tornava qualcosa, andavo ad una andatura si lenta ma mi sembrava di far più fatica del dovuto. Nel frattempo incontro un amico e corriamo, chiacchieriamo fino al termine del riscaldamento, lo lascio andare ed io, un po' emozionato mi preparo per le ripetute. Ok via con la prima, parto allegro, il garmin trilla, io non guardo il passo subito ma continuo con quel passo tanto rallento dopo. Il garmin trilla (per chi lo usa con il passo medio sa che svanga i marroni  ogni 10 sec. finché non entri nel range impostato) lascio stare rallento dopo, trilla per altre 2 volte poi da circa 300mt di tregua, trilla nuovamente e a quel punto guardo quanto sono sotto al passo da tenere anche perché cominciavo a faticare. NOOOO 5.22 col cacchio rallenta.... porca trota (non era la mia insolenza reale) accelera!!!! Da lì alla fine un calvario immane ogni trillo a guardate se riuscivo a rientrare nel range. Chiudo la prima a 5.15 agli 800mt fuori soglia ed al limite dello svenimento. Recupero i 2.30min previsti e riparto con più grinta per non fare come prima. Trilla guardo 4.25. Ok posso rallentare un poco... cacchio però che fatica mi sembrava tutto più semplice... trilla 4.35 ancora forte... ma non mi sembra di aver rallentato tanto... trilla 4.50... accelera un pochetto o vai fuori... trilla 5.02... cacchio sono a metà così finisce come prima... trilla 5.07... vibra, sono giusto ora, un sospiro un cacchio mi manca troppo e con questo trend non ci stò dentro, accelero...  trilla cazzo son di nuovo fuori. 800mt stoppo col cuore in gola. Non va cazzo sono proprio una merdaccia, comincio a dubitare che l'allenamento sia giusto o che sto mangiando male, sono senza fiato, scoppiato e non riesco a stare sotto i 5.10 per un km? Non va bene... e parto con la terza... riassumo madonne per 700mt e chiudo con sensi di vomito a 5.20. A quel punto parto in gloria e ne ho per tutti (le pensavo non le ho urlate ma le orecchie vi fischiavano di sicuro),  fermo l'allenamento lo salvo e sconsolato mi incammino verso casa. Mollo tutto non ne vale la pena, ma si faccio questi ultimi 500 mt di corsa per concludere non del tutto da perdente. Faccio per reimpostare il garmin e mi accorgo che il gps è disattivato, si sarà perché ho appena ricominciato... strano però... provo a vedere meglio... MA PORCA BIIIIPPPPPP, corsa indoorrr!?!?! Allora metto corsa normale riparto per le ripetute e le chiudo senza affanno a 4.50 o giù di li.

VIVA IL GARMIN A MULTIPROFILO E CHI NON LO SÀ USARE.
Scusate ancora.

mercoledì 22 febbraio 2017

Duathlon dei Tempesta 2017: il racconto di Edo





Eccoci qua a raccontare una giornata di sport con QF da protagonisti.
La trasferta in questione è a Noale per il Duathlon dei Tempesta dove sono in programma gare per tutte le categorie, dai minicuccioli fino ai master nella distanza Super Sprint e Sprint.
Siamo in sette, io (Edoardo), Alberto B., Federico D., Francesco B., Donato F. , Enrico B. e Andrea M.. Avrebbe dovuto unirsi al gruppo anche Ale M., ma ahimè un fuori programma di salute l’ha costretto a…..casa!
Detto questo tutti siamo iscritti allo Sprint di rank, ad esclusione del nostro big Federico che si impegnerà nella distanza Super Sprint. Per chi non conosce le distanze, il Super Sprint consiste nel correre per 2250 metri a piedi, poi 9 km in mtb e poi 1500 metri nuovamente a piedi, mentre per lo Sprint sono 3/13/1.5.
La giornata è inizialmente nuvolosa, ma con il passare del tempo il cielo schiarisce, il sole inizia a baciare tutti, belli e brutti e si alza anche una leggera brezza a rinfrescarci le idee.
Federico effettua il riscaldamento e poi si porta sulla linea di partenza dove assieme ad altri 31 avversari, di varie categorie, proverà ad emergere grazie alle sue doti di velocista. Fischio del giudice e partenza a bomba del gruppo per i primi 3 giri a piedi. Il ritmo è iper veloce e Fede difende i nostri colori, tenendo nel primo giro il gruppetto di tre scalmanati e gestendo così la quarta posizione assoluta anche nei due giri successivi. Poi nella frazione in mtb, in un circuito molto tecnico e impegnativo, riesce a raggiungere e superare il terzo incomodo, consolidando anche un discreto vantaggio sull'avversario, che lo porta all'ultimo cambio in “serenità” tale da potersi amministrare gli ultimi due giri di corsa in modo quasi spensierato (non penso), visto che le due posizioni di vertice sono altrettanto consolidate, ma godendosi così un bellissimo podio assoluto e la vittoria nella categoria S2.
E veniamo alla nostra partenza, quella più frequentata, visto che sulla linea di “guerra” ci sono ben 109 atleti. Pronti via e al fischio è già un casino, con birilli che saltano al passaggio della mandria e imbuto al ponticello del castello, dove i gomiti la fanno da padrone, ma in un modo o nell'altro l’esercito di Quartafrazione procede imperterrito, comandato dal grande Alberto che ad un ritmo sostenuto (considerato anche il terreno) compie i 4 giri alla media SDAM di 4’30” (secondo me non veritiera), seguito da me a 4”, Francesco, a 30”, Donato a 1’02”, Andrea a 2’04” ed Enrico 3’06”. Al cambio io ne combino una delle mie, perché sono talmente veloce che non metto il casco (dev'essere il peso dei capelli che mi frega), quindi il giudice mi ferma e io perdo il casco appoggiato sul manubrio, ma nel prenderlo mi cade quasi la bici e, giusto per non farmi mancare nulla, si rompono pure gli elastici che tengono le scarpe, quindi imprecando per la cazzata e per il buon minuto perso, riparto come un esagitato cercando di agganciare le scarpe (ormai rovesciate) e zigzagando come un ubriaco mi sento anche urlare “VARDA VANTIII” da uno dell’organizzazione, visto che lo stavo quasi “infilzando”! Direi ottimo cambio, di peggio non potevo fare nemmeno alla sesta birra!
Il mio primo giro in bici lo faccio un po’ col freno tirato (nonostante l’incazzatura), giusto per capire com'è il percorso e dove sono le insidie, scoprendo che comunque vada, se spingi rischi….quindi meglio spingere.
Nei vari passaggi del fettucciato ci incrociamo con il resto della truppa e dagli sguardi e dalle espressioni non si può certo dire che siamo in passeggiata, anzi tutt'altro e arriviamo così all'ultimo cambio, con il seguente tempo parziale: Alberto 31’10”, Donato 32’01”, Andrea 32’12”, io 32’32” ed Enrico 38’03”.
Ahimè però il buon Francesco, scopriremo alla fine, si è dovuto purtroppo ritirare per eccesso di potenza sui pedali, sbiellando la pedivella (completamente staccata dalla guarnitura) sul rilancio dell’ultimo giro di boa e cadendo rovinosamente a terra, con lamentele varie da parte dei sassi.
L’ultima frazione di corsa fila via veloce, nonostante i muscoli siano ormai alla frutta per l’attività da criceto fatta in mtb, ma chiudiamo la frazione di corsa con i seguente tempi: io 6’37”, Alberto 6’48”, Donato 6’59”, Andrea 7’42” ed il buon Enrico a 9’06”.
Questa bella avventura (non tanto per il presidente) termina con il tempo finale di: Alberto 51’31”, io 52’48”, Donato 53’37”, Andrea 55’33” ed Enrico 1h03’50”.
Attese le classifiche, scopriamo con massima soddisfazione il bellissimo 2° posto di Donato nella categoria M4, ormai abbonato al podio, l’amarezza di un 4° posto, a soli 9” per l’ottimo Alberto, il mio 7° posto e l’11° di Andrea nella medesima categoria M2 e il 4° posto di Enrico nella categoria S4.





























giovedì 16 febbraio 2017

Ribalta QF: Federico Daniele quinto assoluto nella prima prova del Trittico Premium di ciclismo su strada





QF a 48 kmh medi: il buon Federico Daniele centra un ottimo quinto posto nella prima prova del Trittico Premium, circuito di gare amatoriali di ciclismo su strada nel padovano.

Ed è solo l’inizio!





Ricordiamo che Federico è anche un bravissimo tecnico ed offre un servizio di bike fitting (messa in bici) a costi davvero vantaggiosi, con occhio di riguardo per noi QF. 

Leggete o rileggete di seguito e approfittatene! 


Rimanete sintonizzati: radio-corsa informa di atleti QF impegnati in una preparazione invernale à la Rocky IV

sabato 4 febbraio 2017

Parola di QF: Ironlawyer a.k.a Alberto Teso






  • Categoria
M45

  • Distanza o tipo di gara prediletta
Half Ironman

  • Quartafrazione a parte, frazione prediletta
corsa

  • Ricordi la prima volta? .. hai capito bene a cosa mi riferisco ..
Venicemarathon 2012: un incubo meraviglioso ed indimenticabile

  • Aneddoto più gustoso che ti sia capitato in gara o in allenamento
Racconto le mie “storie di triathlon” in un mio sito, che ho chiamato “Ironlawyer.it: Un avvocato di mezz'età alle prese con lo sport più duro del mondo: il Triathlon!”.
Con un linguaggio assolutamente autoironico racconto le mie avventure sul campi di gara, senza pretese e con lo scopo di stare bene e vivere meglio.

  • Come organizzi la zona cambio? Sei metodico o cazzaro?
In genere con molta flemma: mi asciugo, mangio, bevo, mi cambio e raccolgo le idee: non sono certo quei cinque o più minuti ad influire granché nella perfomance finale…

  • Come si supera una crisi in gara?
Corro sempre in maniera molto metodica, non superando mai i ritmi che ho in allenamento, non coltivando (ormai) obiettivi di classifica. Per questo non ho mai affrontato crisi, neppure durante le gare più lunghe.
Un episodio divertente mi è capitato al Triathlon di Sirmione 2012: arrivo in T2, appendo la bici, mi tolgo casco e scarpe da ciclista ed inforco quelle da runner.
Strano, penso. Sembrano strette…
Allaccio la sinistra e passo alla destra.
Ci metto un po’ più di attenzione (l’alluce destro mi faceva un male cane, dopo una microfratture a Bardolino due settimane prima) e noto un altro particolare: le stringhe sono bianche…
Ma io ho sempre avuto i lacci neri.
Un istante di panico…
Ed ecco che, dall’altro lato della bici, le mie Mizuno mi urlano: “Siamo qui, deficiente! Quelle sono di un altro!!!“.
Non ho neppure il tempo di arrabbiarmi: via le scarpe del mio vicino ed infilo rapidamente le mie (larghezza giusta e stringhe nere).
Parto di corsa, ridendo da solo: pensate a cosa sarebbe successo se fosse sopraggiunto il mio vicino proprio mentre gli fregavo le scarpe…

  • Traguardo, anche non triatletico, di cui vai più orgoglioso
Triathlon lungo su distanza Ironman a Venezia





  • D’accordo che già ne fai tre e poi c’è la quarta frazione, anzi, quartafrazionetuttoattaccato e senza articolo, ma altri sport, oltre a nuoto/bici/corsa, che segui da appassionato, praticante o meno, ce ne sono?
Accompagno i miei figli a fare karate e, da un anno a questa parte, partecipo ai due allenamenti settimanali: li trovo molto utili sotto l’aspetto fisico (faccio molto stretching e ginnastica a corpo libero) ma, soprattutto, per stare un paio d’ore con i miei ragazzi…


  • Brano musicale che rappresenta il tuo spirito triatletico o sportivo in genere? Indicandolo, sappi che verrà inserito nella playlist ufficiale quartafrazione
Thunder Road, di Bruce Springsteen

  • Sii gentile e saluta chi ha perso tempo a leggere fin qui
Grazie ragazzi e tenete sempre duro fino alla fine!