lunedì 18 luglio 2016

IRONMAN Austria: la versione di Franz





A modo mio…

Una cosa di sicuro ho capito della vita: è inutile, oltre che presuntuoso, spendere il proprio tempo per dire alle altre persone come vivere. Inutile perché siamo tutti esseri liberi e più o meno capaci di scegliere in totale autonomia il proprio destino: quel che si dice libero arbitrio. Presuntuoso perché il solo credere di essere insegnanti di vita patentati e obbligare gli altri ad assumere comportamenti che riteniamo giusti per nostro gusto è paradossale in quanto, assumendo tale comportamento, sconfiniamo oltre ogni etica di giustizia e libertà.
Le generazioni che ci hanno preceduto, nella loro bontà d’animo ci hanno educato alla parsimonia ed al sacrificio con uno sguardo preoccupato verso il futuro. Frasi come: “ … mi raccomando, stai attento che il futuro è lontano … ” oppure "attento, non esagerare che poi ti fai male... " e ancora "metti via, risparmia che non si sa mai" ci hanno accompagnato fin da ragazzi, scontrandosi quotidianamente, con l'animo ribelle che ci caratterizza da adolescenti, facendoci apparire come immaturi ed egoisti.
Oggi che sono conoscente, amico, cugino, zio, figlio ma, soprattutto, marito e padre, so che agli occhi di molti di loro (ma non agli occhi di chi veramente sa chi sono) posso apparire egoista a causa di alcune mie scelte.
Credo, e son convinto di questo, che per trasmettere insegnamenti di positività, libertà, rettitudine, l'essere impavidi e curiosi di vita, bisogna innanzitutto essere coerenti!

Invece di rincorrere il sogno di una vita perfetta, ho scelto di vivere la vita a modo mio… , sereno per le scelte che ho fatto e che farò, mettendomi nelle condizioni ottimali per trasmettere vitalità a chi mi incontra, permettendo così alle persone a me vicine di trarre da me gli insegnamenti che ritengono più giusti e di criticare ciò che non ritengono corretto (la critica comporta sviluppo, evoluzione e miglioramento continuo).
Solo vivendo serenamente posso trasmettere serenità a chi mi sta accanto, solo essendo felice di ciò che sono posso offrire felicità a chi mi incontra, solo essendo impavido posso insegnare il coraggio di osare ai miei figli, anche accettando eventuali sconfitte utili per rinforzare i propri obiettivi, infine, solo cercando nuovi stimoli e continui traguardi, posso trasmettere alla mia famiglia la curiosità della vita, non stancandosi mai di cercare le proprie risposte.
Per tutto questo, il 26/06/2016, alle ore 18:13:32, ho scelto di varcare il traguardo di una vita diventando un IRONMAN!



La cronaca di gara non è importante quando si affronta questo tipo di competizioni: il palcoscenico è tra i più importanti e rinomati di tutto il mondo e fin dai momenti che precedono lo start si vivono emozioni indimenticabili. Quest’anno si inaugurava la rolling start ossia una partenza unica in corsia obbligata e ordinata per tempo stimato d’arrivo. Io e il mio compagno di avventura, Tony, ci incrociamo pochi istanti prima di entrare in acqua e assieme affrontiamo gli ultimi 50 mt prima di toccare l’acqua: un ultimo sguardo, un cinque reciproco e via!


Non è mia intenzione annoiarvi, raccontandovi i dettagli di corsa che m’hanno portato a nuotare nel Lago di Klagenfurt, prendendo e ritornando mazzate, bracciata dopo bracciata, per 3800 mt ininterrotti, a pedalare in solitaria per 180 km lungo un percorso veloce immerso nel verde, affrontando pioggia battente per oltre 50km e salite traditrici al 130° e 160° kilometro, e, infine, a correre una maratona, faccia a faccia con la fatica di chi ti incrocia ma spinto dalla folla e soprattutto da chi crede in te. Per tutto questo, mi rendo disponibile di persona ….




Vorrei, con questo post, darvi un motivo per cambiare prospettiva di vita o almeno suggerirvi una alternativa a cui non avete ancora pensato. Con ciò non voglio dire che domani mattina dovete alzarvi e iniziare ad allenarvi per affrontare un IM, ma ciò che voglio dire è che dentro ognuno di noi batte un cuore di bambino, sognatore, coraggioso e con tanta voglia di avventura. Allora, guardate dentro di voi e iniziate a darvi le risposte alle domande accantonate in tutti questi anni, perché lo dovete a voi stessi e a nessun altro.
Fin da ragazzo, poco più che quattordicenne, quando un pomeriggio d’estate vidi alla TV quella strana gara nella quale degli atleti, con abiti un po’ ridicoli, uscendo dal mare, dopo aver nuotato per un tempo interminabile, si misero a pedalare per delle ore, mi dissi: “Wow … ma questi sono supereroi!!!” e ancora … dopo averli visti scendere dalla bici e non finirla lì ma, anzi, iniziare una corsa in apparenza infinita, pensai che tutto fosse finto come spesso accadde quando guardi la TV.
A quel tempo guardare quel video non mi cambiò la vita, ero adolescente e ancora incapace di comprendere totalmente ciò che avevo appena scoperto.
Con gli anni ho praticato molti sport e ho appreso la cultura della fatica. La fatica è bella, ti fa comprendere che sei vivo, che hai un cuore che batte forte e che, nonostante tutto, non devi mai mollare.
Dunque: lode alla fatica!
Dopo aver raggiunto questa consapevolezza, sono tornato indietro con la mente a quel video visto anni prima e ho maturato l’idea che mi ha cambiato la vita… diventare un triatleta!

Io ho scelto di vivere 3 volte … fatelo anche voi!!!

2 commenti:

  1. Grandissimo Checco, condivido in pieno le tue riflessioni, perché sognare e cercare di realizzare i nostri sogni, che siano sportivi, professionali o di altro genere, vuol dire comunque Vivere!!!

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    1. Grazie Edo! L'importante è trasmettere qualcosa e io, nel mio piccolo, spero d'esserci riuscito

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